CAINO, TORQUEMADA E GLI ALTRI

Svegliarsi in una piovosa giornata di fine marzo e decidere che, sì, è giunto finalmente il momento!
Leggere, informarsi, organizzarsi e, soprattutto, prepararsi psicologicamente.
Per domani.

Mi rendo conto solo in questo momento, proprio mentre sto scrivendo, che in quanto a bizzarria potrebbe benissimo essere il Pesce d'Aprile perfetto, ma io del pesce primaverile non mi ricordo mai, in genere preferisco quello estivo (ben grigliato e aromatizzato con le erbe del mio orto). Inoltre, e questa è la cosa più preoccupante, non ho la minima intenzione di fare scherzi a chicchessia. Mai stata più seria!

I miei affezionati lettori, che da parecchi anni mi seguono qui, ed altrove e che di tanto in tanto hanno subìto qualche mia farneticazione, probabilmente oggi, leggendo il titolo di questo post e quanto ho finora scritto, penseranno ad una mia ricaduta. Tuttavia posso assicurare loro di essere in (quasi) perfetta forma fisica e in un sufficientemente adeguato stato mentale. Adeguato allo scopo, si intende! 

Ma andiamo con ordine ...

Caino lo conosciamo tutti. Fratello di Abele, tolto di mezzo in malo modo in un momento di follia (o, forse, di perfetta lucidità), è diventato suo malgrado il primo omicida dell'umanità. Su di lui tanto è stato scritto dagli esegeti del Sacro Testo, che avranno certo analizzato motivazioni, modalità e significato di quel terribile evento. Per noi tutti, molto più semplicemente, rimane e rimarrà sempre quello cattivo.

La reputazione di quell'altro, Torquemada, non è che sia molto migliore. Frate domenicano nato nel XV secolo, è noto per essere stato il primo Grande Inquisitore, capo indiscusso di quella democratica e comprensiva istituzione spagnola, che sotto la sua guida processò più o meno 100.000 persone e ne mandò al rogo circa 2.000. Nonostante l'incertezza dei numeri, sono stime abbastanza plausibili comunque, possiamo ad ogni modo affermare, che Caino in confronto era solo un dilettante.

Gli altri. Qui la questione diventa complessa e per capirci un po' di più ho dovuto procedere ad un reset.

Caino. Ancora lui. 

Incredibile che su un evento tanto famoso si sappia in realtà così poco. L'omicidio di Abele viene raccontato nel quarto libro della Genesi ed è espresso in pochissime parole. La motivazione è semplice, l'attenzione va posta non tanto sull'atto in sé, ma sul prima e sul dopo, il resto sono solo dettagli. La Bibbia ha scopi un tantino diversi rispetto al manuale del giovane investigatore, no?

Ecco allora che, vista la reticenza di queste Pagine Sacre, gli artisti e gli artigiani di ogni epoca si sono sentiti liberi di rappresentare l'illustre reato in piena autonomia. L'episodio è riprodotto in primitivi mosaici, nei capitelli delle chiese paleocristiane, negli affreschi medioevali. Compare raramente negli edifici religiosi dei secoli successivi e ritorna nel XVI e XVII secolo sotto forma di dipinti su tela, che riproducono le varianti della medesima scena. Nel XIX e nel XX secolo Caino è protagonista di alcune sculture.

Il momento clou di tutte queste rappresentazioni è l'istante esatto, in cui Caino colpisce Abele. Solo un attimo, beng, e Abele cade stecchito. La posizione dei corpi cambia, così come diverse sono le armi usate da Caino per eliminare il fratello: pietre, bastoni, asce, coltelli e persino una mascella d'asino.

Appunto, una mascella d'asino...

Torquemada, nel frattempo, si è cambiato d'abito. Non più un austero religioso medioevale, ma un distinto signore vissuto a cavallo fra XIX e XX secolo. Trasformazione interessante, non vi pare? State tranquilli, però, non siamo di fronte ad una reincarnazione, anche se certo l'apparentemente tranquillo personaggio della fotografia una certa predisposizione al sadismo di certo l'aveva.

Edward Powys Mathers, nato nel 1892 e passato a miglior vita nel 1939, fu un illustre quanto riservato cruciverbista londinese, che oggi è considerato, se non l'ideatore, il primo, vero sviluppatore della tecnica dei capziosi "cryptic clues", le definizioni enigmistiche che deliziano tuttora i solutori britannici. E se lo dice Stefano Bartezzaghi, che di queste cose certo se ne intende, possiamo davvero essere sicuri che sia proprio così.

Dopo gli studi al Trinity College di Oxford Mathers divenne critico letterario per lavoro (sua una traduzione de Le Mille e una notte e quelle di altre opere orientali) ed enigmista per diletto.

Nel 1924 una sorta di mania collettiva, la cosiddetta crossword craze, era esplosa a New York, quando due neolaureati giovanissimi decisero di pubblicare una raccolta di cruciverba quale primo libro della loro appena inaugurata casa editrice. Il successo fu incredibile e la moda arrivò anche in Europa. A fine 1924 uscirono i primi cruciverba in Francia, Italia e Germania.

In Inghilterra furono pubblicati quelli americani, visto che la lingua era più o meno la stessa, ma non ebbero il medesimo folgorante riscontro che negli Stati Uniti. Mathers fu il primo che cercò di capirne il motivo e si rese conto che, semplicemente, gli Inglesi volevano di più,  abituati com'erano per tradizione a giochi più difficili, enigmi più spacca-testa, torture più raffinate.

In altre parole gli Inglesi avevano bisogno di un nuovo Torquemada. E lui ci si buttò a pesce.

Gli altri. Sono ancora all'inizio, suvvia, abbiamo bisogno di un altro reset.

Tenendo ben presente quanto abbiamo già detto su Caino e, fermo restando, che degli altri ancora non posso dirvi nulla, continuo la storia del Torquemada londinese, perché - vedrete - vale proprio la pena di ascoltarla.

Nel 1934 Mathers raggiunse l'apice del suo sadismo, quando pubblicò la sua definitiva raccolta di rompicapo. Il Torquemada Puzzle Book raccoglieva innanzitutto molti cruciverba. Non avevano le definizioni, come siamo abituati noi comuni mortali poco avvezzi all'enigmistica, ma una bella lista di parole da usare per riempire le griglie. Seguiva poi un'abbondante selezione di giochi diversi, scherzi verbali, trappole logiche, tutto quanto avrebbe potuto servire a un appassionato di tormenti per divertirsi.

Ultime arrivavano le cento rotonde e diaboliche pagine del racconto della "Cain's Jawbone", "La Mascella di Caino".

Eccolo qui il primo collegamento fra Caino e Torquemada. Sadismo a parte, si intende! Cominciate a capire?

La storia è semplice, quasi banale, perché in un perfetto clima inglese da altrettanto perfetto romanzo giallo classico, vi troviamo un bel mistero da risolvere. Solo che Torquemada, forse tentato di superare il successo strepitoso del coevo Assassinio sull'Orient Express di regina Agatha, pensò bene di condensare in sole cento pagine sei omicidi commessi da altrettanti colpevoli, ma per rendere la cosa più intrigante decise, superando in questo la perversione di Torquemada-The-Original, di mescolare le pagine del suo libro e di presentarle ai lettori in un ordine sparso.

Sì, sì, avete letto bene. Lo fece davvero! Le pagine del libro furono pubblicate in ordine casuale e, per ricostruire l'ordine esatto della vicenda e per stabilire chi ha ucciso chi, divenne necessario, dopo aver acquistato il libro, tagliarne le pagine, mutilando drasticamente la pubblicazione. Non solo, Cain's Jawbone fu riempito di enigmi di vario genere, la cui soluzione divenne indispensabile per dare un senso al tutto.

Lo avevano voluto loro, no?

Siate certi che esiste un ordine inevitabile, quello in cui sono state scritte le pagine e che, anche se la mente del narratore di tanto in tanto compie voli pindarici tornando indietro o andando avanti alla maniera moderna, la narrazione procede, implacabile e senza equivoci, dalla prima all'ultima pagina.

Come ha scritto Stefano Bartezzaghi era un programma degno di Edgar Allan Poe, maestro di tutti gli enigmisti narrativi.

Il libro voleva essere una sfida a tutti gli appassionati, tanto che contestualmente venne presentato un concorso con un premio finale di quindici sterline, che per l'epoca non erano neppure poche. Solo due persone, il Signor S. Sydney-Turner e il Signor W.S. Kennedy, riuscirono ad inviare la soluzione esatta al quotidiano The Observer.

Poi, per vari decenni, questo incredibile capolavoro di enigmistica venne dimenticato.

Nel 2016 una copia del libro fu donata al Laurence Stern Trust, attirando l'attenzione di Patrick Wildgust, curatore, che riuscì anche a risolvere l'enigma. In seguito a questo, nel 2019, il testo fu ripubblicato da Unbound, un editore che si finanzia con il crowdfunding. Due le versioni: quella classica, con il libro da tagliare, e quella per i pigri, con le pagine già tagliate e raccolte in un cofanetto.


Anche in questo caso era prevista una ricompensa: mille sterline per chi avesse risolto il mistero entro il 19 settembre del 2020. Dodici le persone che, entro la data prevista, sono riuscite a spedire la risposta, ma solo John Finnemore, di professione comico, è riuscito nell'impresa. Ci ha messo quattro mesi, lavorandoci praticamente a tempo pieno e servendosi di Internet per le ricerche. In questo caso il lockdown ha avuto un risvolto positivo.

Sì, però, non è che la soluzione si trova su Internet, eh! La soluzione non c'è proprio da nessuna parte, perché i solutori hanno dovuto firmare un bell'accordo di riservatezza e, in caso di diffusione di informazioni, regolamento vuole che vengano sottoposti ad indicibili torture (Torquemada docet).

Ma non finisce qui, perché l'8 marzo scorso è uscita la versione italiana di questa incredibile follia, grazie al lavoro di traduzione di un misterioso collettivo di professionisti, chiamato The Crime Badger (qui potete leggere un'interessante intervista). Inoltre Mondadori ha organizzato per l'occasione un bel concorso al quale tutti possiamo partecipare, soprattutto se siamo un pochino masochisti e ci piacciono le sfide impossibili. In palio c'è una gift card del valore di ben cinquecento euro spendibili sul suo sito. Per gli amanti dei libri, praticamente Natale!

Insomma preparate quanto pensate vi potrà servire nei prossimi mesi: forbici, raccoglitori, perforatrice, scotch, matite, penne, quaderno per gli appunti, Google SearchGoogle Translate, Google-quel-che-volete e soprattutto una bella dose di paracetamolo, che penso vi sarà senz'altro utile.

Ah, magari ordinate il libro e fate presto, perché il 1° novembre arriva in un attimo.

E gli altri? Beh, al momento non ho neppure la più vaga idea di chi possano essere, ma confido nel mio ingegno e ... nella buona sorte!



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6 commenti :

  1. Ho capito tocca che mi procuro velocemente il libro!

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  2. Ecco a metà lettura ho pensato .. mo le chiedo se lei ha il libro.... non avevo dubbi se c'è da tagliuzzare, bucare, incollare,raccogliere , scivere, catalogare ... lei c'è... curiosona ...fai sapere se lo scopri .....Agata 2 !!!!

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    1. Si, come no! Penso che le possibilità siano praticamente nulle. Però io ci provo comunque!

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  3. Noooooo, però così non vale... caino e torquemada messi insieme non facevano dei torturatori come questi... ma come si fa a resistere?
    e adesso? dove la trovo qui, nel mio paesino sperduto, ma nemmeno giù in centro, una libreria aperta alle 22e21?
    Caspita che botta... troppo intrigante sta cosa... Squitty Squitty cosa mi hai combinato con questo post non ne hai la minima idea... 😮😏😍

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    1. Esiste Amazon, mia cara, ordini e il libro malefico arriva direttamente a casuccia.

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