MODERNO MENESTRELLO MOLTIPLICA MAGIE MERAVIGLIANDO MANCI: SCRITTORE PER STRADA È A TRENTO

Non posso affermare con assoluta certezza, che Gianantonio Manci si sia effettivamente meravigliato, visto che sono passati un bel po' di anni dalla sua dipartita e non ho la benché minima conoscenza dei suoi possibili gusti letterari. Tuttavia mi piace pensare, che ci abbia messo un po' lo zampino, affinché l'incontro avvenisse proprio nella strada a lui dedicata, soffiando all'ultimo l'onore alla vicina Via Suffragio.

A dirla tutta io a Gianantonio devo essere parecchio riconoscente, perché il moderno menestrello non poteva certo essere messo in discussione, ma il suffragio, veramente, sarebbe andato ben oltre le mie possibilità.

Se lo stupore dell'eroe trentino non è certo, indiscutibile è stata invece la meraviglia di chi con lo scrittore ha parlato, io per prima, perché Walter Lazzarin sbalordisce con le parole e ammalia con una fantasia prorompente, odierno cantore che, con un bel salto all'indietro nei secoli, non stonerebbe affatto in calzamaglia e cappello piumato.

In effetti io non so, se l'Algoritmo Potente sia più efficace della Macchina del Tempo. Chi mi dice che il menestrello non si sia preso una vacanza e abbia deciso di farsi un giretto nel presente? Giusto per dare un'occhiatina, si capisce. Mica può essere sempre e solo colpa di Marchetto, no?

Sia quel che sia l'apparizione risale a non molto tempo fa, mentre il sempre più soporifero feed di Facebook proponeva revival musicali anni '80, improbabili offerte di vacanze esotiche e frasi motivazionali trite e ritrite. Impossibile che, in un così deprimente panorama, Scrittore per strada non balzasse all'occhio, un po' perché amo i libri e seguo volentieri pagine di autori, di librerie e di informazione letteraria, un po' perché il post non era sponsorizzato e, dunque, le probabilità che mi comparisse davanti non erano elevatissime. Ma poi l'associazione di scrittore e di strada meritava sicuramente un approfondimento.

Ecco allora che mi si è aperto un mondo. E che mondo!

Walter, padovano, classe 1982, doppia laurea (economia aziendale e filosofia), con un passato da insegnante precario, vari libri all'attivo, un'importante partecipazione televisiva in RAI (Dribling), porta avanti dal 2015 un originalissimo progetto, che inizialmente avrebbe dovuto avere una durata limitata (sia nel tempo sia nello spazio), ma che poi, grazie all'interesse crescente e agli inviti in varie città, è diventato una sorta di mestiere. Walter è costretto a compiere un primo giro d'Italia, toccando tutte le regioni italiane. Nemmeno la pandemia riesce a fermarlo, anzi! Le limitazioni di quel triste periodo non fanno altro che rafforzare l'attaccamento ad un progetto, che non merita proprio la fine: munito di opportuni permessi, con un raggio d'azione più ridotto, Walter inforca una bicicletta, continuando a regalare magia in provincia di Rovigo, la sua città. Tornato a Roma, si prepara per il concorso docenti e, nel fine settimana, continua a frequentare la strada. Attualmente è in viaggio, cercando di completare il suo secondo giro della Penisola.

Ma di che cosa si occupa esattamente Scrittore per strada? Che cosa rende il suo progetto così speciale?

L'obiettivo principale è naturalmente quello di farsi conoscere come autore, ma anche quello di avvicinare le persone alla narrativa, sfruttando la forza delle parole, che combina con una facilità impressionante. La sua specialità sono i tautogrammi, che nel suo libro Ventuno vicende vagamente vergognose definisce così

L'unico modo per spiegare attraverso un tautogramma cosa sia un tautogramma è questo: componimento costruito con componenti che cominciano, categoricamente, con caratteri coincidenti.

Cominciate dunque a capire come nasce il prodigio?

Ma non è solo questo, perché Walter i tautogrammi li declama ad alta voce come un attore consumato, li regala, battuti a macchina, a chi si ferma a parlare con lui, li inventa al momento, personalizzando i suoi libri con dediche strepitose.

Se non è magia questa ...

Giovedì e venerdì scorso Walter era in città e non ho davvero resistito, perché l'occasione di incontrarlo era davvero ghiotta! 

All'appuntamento sono arrivata prima io di lui e l'ho visto spuntare da Via San Pietro con l'inseparabile trolley al seguito, ma non mi sono avvicinata subito, l'ho un po' spiato, mentre cercava di mettere a fuoco il luogo consigliatogli, effettivamente troppo defilato. Gli ho poi fatto compagnia, mentre preparava la sua postazione in Via Manci e ne ho approfittato per osservarlo ancora. Mi sono bastati il suo modo meticoloso e preciso di sistemare il coloratissimo telo, piegato e ripiegato sul lato prospiciente la vetrina per almeno tre volte, il cuscinetto dell'Inter collocato perfettamente al centro, i libri appoggiati su due borse di stoffa ai lati dell'asciugamano e davanti ad essi un paio di articoli di giornale, testimoni della sua storia, per scorgere quel carattere calmo e paziente, che gli consente poi di mettere insieme i suoi componimenti. Gesti rodati sicuramente, ma non per questo meno curati.

Quanta meticolosità e quanta pazienza può servire per scrivere un tautogramma? Quanta attenzione viene riservata alla scelta delle parole? Quanto può essere difficile narrare in tautogrammese?


Per costruire storie come queste, dove la fantasia si mischia sapientemente con la realtà, dove le parole sono certo le protagoniste, ma non alterano la credibilità del racconto, bisogna attingere ad un bagaglio culturale, che certo non passa inosservato.

La creatività di Walter è stata una vera calamita. Ecco quanto mi ha raccontato.



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Spiegami, anzitutto, come nasce un progetto come il tuo. Da una lunga meditazione, nella quale tu soppesi tutti i pro e tutti i contro, oppure tu ti svegli una mattina, impulso irrefrenabile, e dici Chissenefrega, io vado?

Eh, no, no. La prima nettamente, perché sono una persona, che in genere prima pensa molto e poi fa le cose. 

Diciamo che nel 2014 ho avuto un periodo un po' di crisi e volevo in qualche modo rivoluzionare la mia vita e quindi, per un bel po' di mesi, ho cominciato a buttare giù idee e speravo che queste, poi, si convertissero in un progetto, che unisse le mie due passioni: scrittura e viaggi. 

E dopo mesi, anche grazie ad informazioni che mi sono procacciato, ho partorito l'idea Scrittore per strada.

Ah ecco, perché uno non si sveglia la mattina ...

No, mi sono anche confrontato con i miei gruppi di amici, per capire ... Ma, voi cosa ne pensate? ... Ad esempio i miei amici coetanei erano più per Lascia stare, hai un lavoro, sei anche over trenta ...

Quindi non far cazzate ...

E invece avevo il mio gruppo di amici giovani, che mi dicevano ... No, figata, bellissima idea, ma come andrai vestito? Hai già pensato all'outfit che avrai? Quindi tutto un altro approccio. 

Ero un po' indeciso, ma mi sono confrontato in ultima con mia mamma e mia mamma ha detto Secondo me, prova, vedi come va e al massimo, se va male, torni.

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Infatti volevo proprio chiederti quali sono state le reazioni, nel senso ... ti sei sentito sostenuto oppure, un po' come Grisù il Draghetto - Farò il pompiere - pareva un'utopia. Sai anche tu come andava a finire...

(ride) Ma, ti dico, fin da subito, quando mi sono deciso, ho iniziato a sbandierarlo sul mio profilo su Facebook e ho visto molta gente che diceva Bellissima idea, ma davvero lo farai? Tanta gente pigliata bene alla sola idea che partissi. 

Poi i primi, che hanno iniziato a seguirmi, hanno iniziato a tifare e pian pianino la voce si è sparsa e le cose sono andate migliorando quasi da subito in maniera abbastanza netta. Sono stati solo i primi due, tre giorni molto difficili.

Poi ho avuto veramente una botta di culo, perché si è fermata una giornalista e sono finito sulla home de La Repubblica dopo soli dieci giorni dall'inizio del viaggio. E lì è stato un botto, perché hanno condiviso l'articolo un sacco di persone, tra cui Sassoli, il quale a sua volta ha scritto un articolo sulla sua pagina Facebook. Ci sono state migliaia di condivisioni.

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Senti, la gente che non conosce il tuo progetto come ti guarda? Con curiosità ... 

La ragazza qui è curiosa ... [una ragazza si ferma e chiede informazioni]

... o con diffidenza? In poche parole il fatto che scrivi per strada condiziona il giudizio e, se sì, quanto? Se fossi in un contesto diverso è chiaro che .... Ah, lo scrittore .... mentre così, per strada ... insomma ...

Guarda, al Sud ho visto maggiore diffidenza rispetto a quello che faccio. Poi, però, quando al Sud vincono quella diffidenza e capiscono che non sono un accattone, allora si pigliano benissimo ed è molto facile che, addirittura, mi invitino ad andare a pranzo a casa loro, anche se mi hanno appena conosciuto. Però prima c'è più diffidenza, ma proprio perché c'è maggiore incomprensione di quello che faccio. Cioè questo è povero, è un accattone? 

Cose così non mi sono mai capitate a Roma, perché a Roma sono anche abituati a vedere artisti di strada. 

In generale al Nord vendo molte più copie, la gente si avvicina con maggiore frequenza, ma capita di più, come hai visto con la ragazza di prima, che è stata molto cortese, ma cauta, che la gente si informi e poi ritorni. La ragazza in ogni caso ha preso il foglio. Al Sud, ad esempio, mi è capitato che non accettassero il regalo, perché pensavano che poi io volessi qualcosa in cambio. 

Quindi, sì, ci sono un po' di differenze.

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Ci sono differenze fra le persone giovani, gli adulti, gli anziani? Fra le donne e gli uomini?

Diversamente da quanto si possa immaginare i più restii ad avvicinarsi sono i giovani. Soprattutto tra le superiori e l'università. È molto difficile che si avvicinino. La persona che di solito si avvicina con più frequenza di solito è donna, tra i ventisette, ventotto anni e i sessanta.

Maddai ...

Sì, sì, i due terzi  sono donne.

Perché gli uomini no?

Allora, diciamo che la percentuale rispecchia anche quella dei lettori in Italia, nel senso che più o meno il 60% dei lettori è femmina e il 40% maschio e per strada vedo confermata questa cosa qui. Per esempio vedo spesso, se mi passa davanti una coppia, che lei si vorrebbe fermare, lui tira dritto.

Secondo te è una questione di sensibilità diversa?

Non lo so, il discorso è complicato, si va sugli stereotipi di genere. Fin dalle scuole si è abituati a vedere, che le ragazze sono più studiose e più lettrici, i ragazzi sono più portati a fare gli sport. Le cose stanno un po' cambiando, eh? Però è ancora così. Poi non so, se ci sia una sensibilità innata diversa.

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Spacciare libri e cultura oggi. Quali sono le difficoltà?

Beh, le difficoltà sono la diffidenza iniziale, come ti ho detto, però vinta quella poi ... diciamo che ho una buona percentuale di persone, che si ferma e decide poi di prendere un libro. Vedo una buona risposta. Anche se, comunque, la diffidenza è tanta, non è che si avvicina una persona su due, si avvicina una persona ogni ... dieci. 

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Lasciando perdere libri e cultura, da un punto di vista umano, cosa ti porti a casa con questa esperienza?

Guarda, il primo anno è stato l'anno più bello della mia vita, quello dell'attraversata d'Italia. La cosa che mi piace un sacco è che adesso ho amici in ogni regione e ogni volta che mi sposto e scrivo un post, so che c'è gente che mi aspetta o che mi accoglie. Questo è molto bello.

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Perché la macchina da scrivere e non, ad esempio, un pc? Secondo te questo ticchettio dei tasti contribuisce a creare il personaggio? È più alternativo? 

Ci sono vari motivi. Punto primo, banalmente, il computer ha bisogno di elettricità...

Sì, certo, ovvio!

Poi in caso di pioggia avrei paura che si rovinasse, mentre la macchina da scrivere non è che si rovina così tanto, si asciuga e fine. 

La macchina da scrivere è simbolica, identifica lo scrittore o il giornalista. Spesso nei corsi di scrittura si usa la macchina da scrivere come immagine, non il computer. Il computer lo usano tutti, l'architetto usa il computer, il grafico usa il computer. 

La macchina da scrivere, infine, è uno strumento. Un po' come gli artisti di strada, se fanno musica, usano uno strumento specifico, la chitarra o la batteria. La macchina da scrivere mi sembra molto più da arte di strada.

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Perché fra tutte le forme espressive esistenti hai scelto proprio il tautogramma? Quali sono le sue potenzialità e quali sono, invece, i limiti?

Guarda, io li scrivevo già da un po' e avevo già pubblicato un libro di tautogrammi prima di fare Scrittore per strada e quindi avevo ben presente la potenzialità di questo componimento, perché vedevo proprio come la gente rispondeva bene, leggendo i miei post su Facebook o ascoltandoli declamati, quando ho fatto le prime presentazioni. 

Quindi, quando mi sono trovato a decidere cosa regalare, mi sono detto Vabbè, sai che c'è? Io ho più di cento tautogrammi pronti. Sono brevi, sono d'impatto, perché la gente non si aspetta di sentire qualcosa del genere, provo con questi! 

All'inizio è stato solo un tentativo, andavo a tentoni i primi tempi, invece ho visto che sono andati subito, perché la gente non se li aspettava, men che meno da uno che sta per strada. Perché comunque c'era quell'altra diffidenza Bella l'idea di scrivere per strada, ma chissà cosa scrive! Invece, poi, quando scrivevo il tautogramma, Ah, però!

Infatti sono pazzeschi! Io ne ho visti alcuni incredibili.

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I tuoi componimenti sono un vero inno alla lingua italiana, della quale tu chiaramente hai una conoscenza non comune. Eri già appassionato di parole prima di iniziare questa avventura oppure, quando hai cominciato, hai iniziato a studiare?

Ho iniziato ad appassionarmi ai libri, diventando un lettore forte, molto tardi, cioè l'ultimo anno della triennale all'università, quindi avevo già ventidue anni. Per come sono fatto, se una cosa mi piace da fruitore, poi voglio cominciare a farla. 

Come ti ho detto prima, prima penso e poi eseguo. Ho iniziato a capire che dovevo imparare, migliorare, mi sono ritirato fuori la grammatica del liceo, ho tirato fuori dei quaderni in cui, quando leggevo, mi segnavo tutte le parole che non conoscevo, che poi andavo a rivedermi, mi ricopiavo dai libri tutte le parti che mi piacevano di più e poi, pian pianino, ho iniziato a scrivere, prima racconti e poi romanzi.

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Per me la creatività - l'ho scritto anche sull'homepage del mio blog - è l'esperienza migliore per incontrare gli altri e infatti è il motivo per il quale ho aperto il mio primo blog e gli altri successivi, grazie alla creatività ho conosciuto tante persone, che altrimenti non avrei mai conosciuto e, se non fosse per l'interesse verso la creatività, non sarei nemmeno mai venuta qui ad incontrarti. Per te, invece, che cos'è la creatività?

Beh, è difficile dirlo in breve, però voglio essere super sintetico e dirò una forma di espressione propria dell'essere umano ...

La migliore!

Sì, esatto! La più alta espressione!



L'incontro non è certo finito così, perché, sopraggiunti alcuni giovani, sono rimasta a gustarmi l'abilità di Walter nell'intrattenerli.

I tautogrammi di Walter viaggiano non solo per l'Italia, ma anche nel web

Scrittore per strada è anche su Instagram e su Youtube. Inoltre sono raccolti in un blog dal titolo apparentemente misterioso, Confessioni del genio maligno, ma che in realtà si lega agli argomenti filosofici ivi trattati inizialmente e che ora, però, non sono più visibili.

Se poi volete saperne di più sui suoi libri, sul suo spettacolo teatrale e sulla sua vita non vi resta che dare un'occhiata qui.



Che cosa mi sono portata a casa da questo incontro?

Un tautogramma in F

Ancor prima di iniziare con le domande, Walter mi ha fatto omaggio di un divertente componimento, che non può non ricordare il celeberrimo S'i' fosse foco, arderei 'l mondo di Cecco Angiolieri.

Walter è davvero un menestrello! Adesso ne ho la certezza.

Due libri di tautogrammi ...

Ma, secondo voi, avrei potuto rinunciare?

... con sopra due dediche assolutamente perfette!

Qui devo spendere qualche parolina in più ....

Vuoi una dedicuccia sui libri? 
Una dedicuccia, certo! 
A chi li dedichiamo? Tutti e due a te? 
Beh, ovvio!
Allora, le tue passonacce? Mi pare di averle intuite ...

Eh sì, le ha capite al volo le mie passioni, perché le persone creative legano subito e non occorrono fiumi di parole per entrare in sintonia.

Nelle dediche di Walter, nate al volo, ci sta tutto il mio mondo: l'interesse per la creatività in ogni sua forma, l'attività blogghereccia, le persone straordinarie incontrate in questi anni proprio grazie al blog, la condivisione di interessi con amiche lontane, il fatto che il fare fornisce felicità.

Vista lunga, Walter, vista lunga davvero! 

Anche se non mi sono mai sentita filosofa, sì, hai ragione: vivere all'insegna della creatività, amandola, usandola, scrivendone, soprattutto condividendola, può benissimo essere considerata una filosofia.

Qualche perplessità sul finirai famosa ce l'ho, non è mai stato un obiettivo, ma mi piace un sacco come augurio!

Un input!

Le mie amiche blogger di vecchia data sanno quanto l'esperienza di Ispirazioninfiera sia stata importante e formativa. Con Barbara ci siamo divertite un sacco e non nascondo, come spesso dico anche a lei, di avere spesso nostalgia di quegli anni, fatti di incontri e di interviste, di eventi e di viaggetti. 

Lasciare per un momento la riorganizzazione dei vari blog e tornare in azione è stato magico! 

Quindi:

Moderno Menestrello,

mi motivasti moltissimo,
mostrando millemila massime magistrali.

Mi manifestai, mandando mail.
mormorasti: mitico!

Meglio meditare meno, mutare metodo,
mixando:
migliorie mediamente meritevoli,
molteplici maestri,
mirabili manufatti,
meravigliose messinscene,
mirabolanti meeting.

Mica morire, mormorando
"merda, menti multiformi mi mancano!"

Monitorare mestieri, mani, materia;
memorizzare magnifici momenti;
menzionarli!

Madonna, mi mancava!


Non perdetevi, mi raccomando, il simpatico video Scrittore per strada trotterellante a Trento (anche perché ci sono pure io!)



Bravissima, anche per il tautogramma finale ❤️
(Walter Lazzarin, via Messenger, 12 giugno 2023)



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2 commenti :

  1. Fantastico!!! Non ho altre parole da aggiungere! E il tautogramma finale è stato la ciliegina sulla torta 🍰

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