LA CASA DEL MAGO FRA ROVERETO E NEW YORK

È in quel quadro grande laggiù in fondo - lo vedete? - che si condensa tutto il senso della mostra in corso a Rovereto presso la Casa d'Arte Futurista Depero. Un evento dentro l'evento, perché a partire dall'autunno scorso varie sono state le esposizioni inaugurate in regione, tutte strettamente correlate, che confermano ancora una volta l'attualità del grande artista trentino.

La Casa del Mago, olio su tela del 1920, ritrae Fortunato Depero nel suo studio, che non è semplicemente un luogo fisico, ma diventa fucina di idee, dove intuizione artistica e sperimentazione danno vita a capolavori. 

Depero, si sa, fu uno degli esponenti principali del Futurismo, quell'incredibile corrente artistica, che all'inizio del '900 si fece promotrice di un'arte e di un modo di vivere completamente nuovi, lontani dal passato e dalle forme espressive tradizionali, proiettati completamente verso il futuro. Il dinamismo della vita moderna, la civiltà meccanica, il culto della tecnica, della velocità, del volo caratterizzarono quello che fu un vero e proprio movimento di rottura, che si scagliò violentemente contro l'inerzia delle accademie e le consuetudini di un mondo borghese ancora legato ad un certo perbenismo ottocentesco. I tradizionali luoghi della cultura furono considerati un ostacolo all'avvento del nuovo. 

Quando nel 1915 Depero firmò assieme a Giacomo Balla il manifesto Ricostruzione Futurista dell'Universo, uno dei tanti manifesti scritti per proclamare le idee, le posizioni e gli scopi di questa corrente artistica, il Futurismo entrò in una seconda fase. L'ideale di opera d'arte totale lo portò a porre al centro della propria ricerca il binomio arte-vita e a coinvolgere tutti i campi (pittura, architettura, fotografia, musica, teatro, danza, poesia, arredamento, moda, cucina, giocattoli...).

È proprio in questo contesto febbrile, dunque, che va ad inserirsi l'opera citata, che ci mostra un esempio perfetto di artista impegnato su vari fronti, con interessi variegati e con sempre nuove idee in testa.

Con l'affermazione delle nuove idee cambiano i luoghi della cultura e della produzione artistica. Allontanandosi dalle strutture tradizionali, gli ambienti privati assumono un ruolo primario e l'artista futurista si adopera per applicare i dettami del movimento anche alla sua vita personale. Ecco allora che la sua casa diventa il centro privilegiato per il confronto culturale. L'atelier diventa un grande laboratorio, dove nascono le opere, certamente, ma da dove l'arte esce per coinvolgere la quotidianità di tutti.

Su queste basi sorsero un po' in tutta Italia, a partire dal 1918, parecchie case d'arte di impronta futurista. Quella di Depero fu fondata nel 1919 e divenne la più celebre. Fondata con lo scopo preciso di portare l'arte nella vita e di fare della strada una galleria riuscì a sopravvivere fino agli anni '40 grazie soprattutto alle idee azzeccate dell'artista.

Non fu però l'unica esperienza di questo tipo, perché Depero fondò a New York la Depero's Futurist House. Sono gli anni dell'esperienza americana (1928-1930), con le ambientazioni per vari ristoranti, le scenografie, i costumi e le coreografie per il teatro, i lavori in campo pubblicitario e le illustrazioni per le più popolari riviste di moda e grafica.

Il decennio 1920-1930 quindi fu un periodo estremamente ricco, pieno di esperienze di ogni tipo, ed è su questo momento dell'incredibile vita di Fortunato Depero che la mostra di Rovereto si focalizza.

Curata da Maurizio Scudiero, grande studioso di Depero, l'esposizione riunisce per l'occasione opere di proprietà del museo e opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, che ci restituiscono un'immagine deperiana divisa fra tessuti, pubblicità ed arte meccanica.

In quegli anni i cosiddetti arazzi (in realtà tarsie di stoffe colorate, che Depero definiva quadri in stoffa) ebbero un ruolo centrale nella produzione di Depero. 

Da un punto di vista tecnico costituirono un'enorme innovazione in quanto esempio perfetto di incontro fra arte ed artigianato. Da un punto di vista teorico segnarono un allontanamento dalla pittura tradizionale. 

Tra il 1924 e il 1928 Depero dedicò molto tempo anche alla pubblicità e alla comunicazione, collaborando con alcuni marchi famosi di quel periodo: Verzocchi (mattoni), Richard Ginori (ceramiche), Alberti (liquore Strega), Bianchi (biciclette), Linoleum (pavimenti), Presbiterio (matite colorate) e molti altri. 

In questo periodo cominciò soprattutto la sua lunga collaborazione con la ditta produttrice del Bitter e del Cordial Campari, un sodalizio che durerà parecchi anni. La celebre bottiglietta conica nacque proprio in questo contesto.

Oltre ai numerosi esempi di arte applicata la mostra di Rovereto presenta alcuni importanti dipinti eseguiti negli anni '20, quando Depero abbracciò le nuove teorie dell'arte meccanica futurista. 

Ben prima della pubblicazione del Manifesto dell'Arte Meccanica (1922) Depero aveva portato avanti gli studi sulle marionette, che sfociarono poi nei Balli Plastici, ma certo fu dopo l'apparizione di quel proclama, che si aprì ufficialmente una nuova esaltante stagione del Futurismo caratterizzata da un culto totalizzante per la macchina. La figura umana, gli animali e il paesaggio assunsero forme meccaniche e artificiali. L'omaggio al progresso tecnico e alla modernità è evidente!

I frequentatori abituali della casa d'arte roveretana, in questa occasione, avranno certo notato la mancanza di molte opere solitamente presenti in questa sede e attualmente in prestito al Mart per il grande evento Depero New Depero, tuttavia la visita a Casa Depero vale sempre la trasferta.

Il museo, l'unico esistente creato da un futurista (1957), fu curato personalmente da Depero in ogni suo dettaglio: i mobili, i mosaici, i pannelli dipinti. Collocato nel centro storico di Rovereto, è stato al centro di un'importante ristrutturazione nel 2009, centenario della nascita del Futurismo. Ai locali originali sono stati affiancati due nuovi livelli ispirati al gusto di Depero, al cui interno si possono ammirare disegni, dipinti, tarsie, mobili e persino giocattoli.

Depero e a la sua Casa d'Arte da Rovereto a New York terminerà domenica 27 marzo.

Non vi resta che affrettarvi!


E se non vi ho convinto abbastanza, date un'occhiata al video di presentazione dell'evento.



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2 commenti :

  1. Bellissima mostra Fede e grazie di questo esaustivo racconto ... geniale questo artista capostipite dei pubblicitari più moderni... quanti marchi conosciuti ha rappresntato ..bellissimo davvero ... complimenti per il folgorante ritorno ... bacio

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    1. Io ritorno sempre, Giusina ... lentamente, ma torno!
      La mostra bellissima, ne valeva la pena!

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